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Silvio Moser

Senza Silvio Moser probabilmente Clay Regazzoni non sarebbe mai diventato Clay Regazzoni.

La storia racconta che agli inizi degli anni Sessanta, un gruppetto di amici si trovasse regolarmente, a Lugano, al bar Galleria di Tommy Spychiger, filosofeggiando di auto e motori.

Due di questi, Silvio Moser e Tommy Spychiger, muovevano già i primi passi sui circuiti e le salite del campionato svizzero di automobilismo.

Silvio Moser guidava una Jaguar da traino con la quale trasportava la macchina da corsa di Spychiger. Una volta arrivati in loco, Moser partecipava alla gara con la stessa Jaguar, prima di ricaricare il rimorchio e tornare a casa. E pare che in gara non andasse neanche tanto piano. Storie dell'altro mondo? No. Dell'altro secolo? Sì, questo sì.

In quegli anni nasceva a Lugano la Scuderia Martinelli e Sonvico e un altro dei loro piloti era Aldo Pessina. Tale Pessina voleva diventare un pilota anche lui, ma ahimé, contro la volontà di mamma Pessina, sorella di Sonvico. E allora che fare? Dire, a casa, che andasse solo come meccanico di Silvio per poi correre sotto pseudonimo. Per "City", questa la copertura, andò finché andò e cioé finché mamma scoprì anche questa finta balossa.

Giunse il giorno in cui la Scuderia si ritrovò due macchine, una per Silvio e l'altra, l'altra, l'altra per chi? "Senti - disse Silvio ad Aldo - da noi lì ce n'è uno che mi pare sia in grado di andare forte". Detto fatto, Clay Regazzoni si ritrovò una macchina per correre.

Più in là cogli anni, Silvio Moser ebbe una richiesta dalla Tecno di Bologna per guidare le loro macchine ufficiali ma, secondo voci d'allora, pare che la cosa non lo affascinasse più di quel tanto, tanto da mandare a Bologna l'amico Clay.

Pare sia iniziata così la vera carriera di Clay Regazzoni. Silvio Moser invece continuò la sua avvenura perpetua di privatier che lo portò sì fino in Formula 1, ma a costo di quanti e quali sacrifici.

Al momento in cui Silvio stava affrontando per la prima volta nella sua carriera una vera stagione di Formula 1, nel 1974, incorse nel fatale incidente alla 1000 Km di Monza. Morì un mese più tardi, nel giugno '74.

Beat Schenker, per anni fido accompagnatore di Silvio dal 1966 in poi, cura da molto tempo il sito http://www.silviomoser.ch che val sicuramente la pena, no, l'obbligo di una visita.